Padule di Fuchecchio



La Regione Toscana vieta l’uso del Glifosato. Primo passo ma non basta.

COMUNICATO STAMPA

LA REGIONE TOSCANA VIETA L’USO DEL GLIFOSATO NELLE MISURE DEL PROPRIO

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE

WWF: UNA BUONA NOTIZIA, MA ORA OCCORRE METTERE MANO ALLA LEGGE CHE DISCIPLINA L’IMPIEGO DI DISERBANTI IN AGRICOLTURA.

Dopo la Regione Calabria arriva lo stop al glifosato nelle misure del PSR deciso dalla Regione Toscana, dove il divieto sarà operativo dal prossimo 15 maggio. L’autorizzazione all’uso del glifosato in Europa scade nel dicembre 2022 ma in Italia ci sono Regioni virtuose che hanno deciso di mettere al bando il diserbante nelle misure dei Programmi di Sviluppo Rurale, prorogati di  due  anni per effetto del Regolamento transitorio approvato dall’Unione Europea in attesa dell’entrata in vigore della nuova PAC nel gennaio 2023.

Per Franco Ferroni, responsabile agricoltura del WWF Italia “si tratta di un segnale importante che rende più sostenibile l’utilizzo dei fondi pubblici della PAC in queste Regioni che hanno deciso il divieto del glifosato nelle misure dei rispettivi PSR. E’ assurdo che si continui a premiare con fondi pubblici agricoltori che usano un pesticida ritenuto pericoloso per la salute umana, sicuramente dannoso per gli ecosistemi”.

E’ un primo passo importante, ma ora ce ne attendiamo altri. Occorre innanzitutto mettere mano alla revisione della legge regionale che disciplina l’impiego di diserbanti, disseccanti e geodisinfestani in agricoltura e nei settori extra-agricoli.

La nostra Associazione aveva proposto nella scorsa Consiliatura regionale una nuova legge al riguardo (per tramite dell’interessamento del  consigliere di minoranza Tommaso Fattori di SI-Toscana a Sinistra), che però è stata bocciata dal precedente Consiglio Regionale nello scorso mese di luglio 2020.

 La  nostra proposta di legge prevedeva di aumentare significativamente le distanze di sicurezza a tutela   di luoghi sensibili in caso di utilizzo di diserbanti e geodisinfestanti  . L’attuale legge regionale impone  invece una distanza di appena dieci metri dalla sponda di corsi d’acqua, strade, abitazioni e ricoveri di animali. Una distanza assolutamente insufficiente a garantire la salute delle persone e la tutela dell’ambiente.  Noi avevamo proposto di incrementarla portandola a 100 metri dalle sponde di laghi e acque superficiali, 200 metri dalle strade dalle aree protette e dalle riserve naturali e 300 metri dalle abitazioni, dai centri abitati e dai ricoveri per animali. Ma tutto questo è stato, appunto, bocciato nella passata Consiliatura regionale.

 I n considerazione quindi della odierna presa di posizione della Regione Toscana e della evoluzione   normativa, riteniamo ancor più cogente e  d urgente l’importanza, da parte del nuovo Consiglio regionale,   di   rimettere in discussione e di   accogliere la nostra proposta per dare una regolamentazione più severa  all’utilizzo, spesso a maglie molto larghe, di prodotti chimici in agricoltura.

Firenze, 15/03/2020

Il Delegato WWF Italia per la Toscana
Roberto Marini