Inceneritore di Montale: una sentenza storica


Il Comitato per il WWF di Pistoia non può che ritenersi soddisfatto per la sentenza emessa nei giorni scorsi e che ha visto la condanna dei vertici della precedente amministrazione del CIS, responsabili della cattiva gestione dell’inceneritore di Montale.

E’ una vittoria innanzitutto per i cittadini e per i comitati che da anni denunciano la pericolosità dell’impianto; è anche una vittoria per tutti quei soggetti – associazioni ambientaliste in primis – che da tempo immemore chiedono un’altra gestione dei rifiuti, attenta all’ambiente e alla salute pubblica.

Anche questa sentenza deve essere di stimolo – al di là degli aspetti giuridici – per capire che continuando ad investire sugli inceneritori, non raggiungeremo mai una corretta gestione dei rifiuti. Ne faranno sempre le spese i tasselli fondamentali di una nuova politica dei rifiuti: la riduzione a monte, la raccolta differenziata porta-a-porta, il riuso ed il riciclo e solo in ultimissima istanza lo smaltimento che però è possibile attuare anche con sistemi alternativi agli inceneritori.

Nonostante questo, il nuovo Piano Interprovinciale dei Rifiuti dell’A.T.O. Toscana Centro ci sembra che vada nella direzione opposta, avendo previsto l’ampliamento dell’inceneritore di Montale e la costruzione di quello di Case Passerini.

La stessa direttiva europea prevede il “recupero energetico” (noi siamo più propensi a chiamarlo incenerimento) come ultima istanza, a valle di tutte le altre azioni di recupero. In Toscana invece diventa sempre la prima delle opzioni. Così non va bene e auspichiamo, con forza, che la sentenza di Montale possa invertire questa tendenza.

Pistoia, 02 marzo 2012

 

 

 

Comitato per il WWF di Pistoia