Padule di Fuchecchio



FITOFARMACI: E’ URGENTE LA CONVOCAZIONE DELL’OSSERVATORIO

Il vivaismo pistoiese è un  settore strategico per la nostra città; il suo sviluppo, in larga parte della  provincia di Pistoia, è pressoché senza soluzione di continuità.

Ciò ha comportato la creazione di un sistema occupazionale importante sia diretto che attraverso un vasto indotto, ma ha rappresentato anche l’utilizzo sistematico di territorio e l’uso, spesso dissennato, di prodotti fitosanitari, fertilizzanti e diserbanti, senza contare l’approvvigionamento idrico, costituito da centinaia di migliaia di pozzi privati che hanno provocato l’inevitabile abbassamento della falda e l’impermeabilizzazione del suolo, in specie là dove è esercitata la pratica della vasetteria.

Da qualche tempo uno degli argomenti più presenti sulla cronaca locale è la questione dello spandimento di prodotti fitosanitari connesso all’attività vivaistica.

Da ultimo, le precisazioni di ARPAT in merito alle dichiarazioni rilasciate da un rappresentante del Comitato di San Rocco che aveva affermato: “Arpat tiene in un cassetto i risultati delle ricerche di prodotti fitosanitari in agricoltura”.

Nello scorrere il comunicato di replica dell’Agenzia Regionale, le sottoscritte associazioni hanno appreso che il Comune di Pistoia ha sospeso, dopo il 2006, i finanziamenti per il monitoraggio della presenza di antiparassitari nei corsi d’acqua comunali, pur in presenza di una diffusa contaminazione delle acque superficiali e di una occasionale presenza di contaminanti nelle acque di falda. Tutto questo in presenza di un’attività vivaistica in continua espansione con vasetteria che si spinge a ridosso delle abitazioni. E’ sufficiente farsi un giro alla periferia della città o nelle nostre campagne!

A nostro parere sarebbe stato invece necessario intensificare i controlli, magari individuando le aree più vulnerabili ed a rischio. E’ vero che ARPAT ha proseguito il monitoraggio anche negli anni successivi al 2006, ma certamente non in maniera mirata, e rivolta all’intero territorio di competenza.

Nel 1999, per la prima volta nella storia del vivaismo pistoiese, il Comune di Pistoia  istituì un Osservatorio del Vivaismo, un organo tecnico del quale facevano parte sia le istituzioni, che le associazioni dei coltivatori e quelle ambientaliste. Dopo pochi anni  l’Osservatorio fu messo da parte, decretandone nei fatti il suo fallimento. Solamente nel 2013, su forti pressioni di WWF e Legambiente,  è stato ricostituito. I primi 3 incontri però sono stati dedicati esclusivamente alla trattazione delle modalità di smaltimento degli sfalci e dei residui agricoli.

Tutto ciò premesso, WWF e Legambiente Pistoia ritengono indispensabile una convocazione urgente dell’Osservatorio sul Vivaismo con all’ordine del giorno:

  • l’esame dei risultati dei campionamenti di ARPAT e le eventuali iniziative da mettere in atto nel prosieguo del tempo al fine di evitare un peggioramento della qualità delle acque superficiali e di falda e di riflesso della salute pubblica;
  • come attivare un serio controllo sull’applicazione delle novità normative per il settore vivaistico intervenute con l’approvazione del Regolamento Urbanistico;
  • valutazione delle pregresse situazioni in contrasto con le predette norme.

Vorremmo inoltre far presente al Sig. Sindaco, massima Autorità Sanitaria Locale, che negli ultimi tempi sono intervenute alcune novità in campo giuridico-ambientale  ed in particolare: la Direttiva Comunitaria per l’uso sostenibile dei pesticidi, recepita in Italia con il D.lgs. 150/2012; il Piano Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari; la Sentenza del Consiglio di Stato del 21 agosto 2013 circa il “Principio di precauzione” quale criterio interpretativo dei regolamenti europei, che impone fra l’altro alle autorità la prevenzione incondizionata dei rischi potenziali per l’ambiente anche in anticipo rispetto alle conoscenze scientifiche.

Pistoia, 09 aprile 2014

Comitato per il WWF di Pistoia

Legambiente Circolo di Pistoia